La glicemia: un fattore chiave di prevenzione!

La glicemia è la quantità di glucosio presente in un determinato momento nel sangue.  Normalmente, questo valore è più basso a digiuno, mantenendosi comunque a livelli tali da permettere all’organismo di svolgere le sue funzioni. Mentre aumenta poco dopo un pasto.

Quando la glicemia sale, interviene un ormone prodotto dal pancreas, l’insulina. Questa fa in modo che il glucosio dal sangue entri nelle cellule per produrre energia ed essere sfruttato come “carburante”. Ecco, quindi, che i valori di glicemia saranno differenti a seconda che ci si trovi a digiuno o dopo i pasti. Normalmente a digiuno una persona sana il livello è circa tra i 70 e i 100mg/dL.

Se dovessero invece essere più elevati, potrebbe essere la spia che qualcosa nell’organismo o nel metabolismo non funziona come dovrebbe. Infatti, se il glucosio non viene dirottato dall’insulina all’interno di cellule e tessuti si verificano due importanti conseguenze: lo zucchero, da una parte, crea danni alle pareti dei vasi sanguigni, dall’altro i tessuti sprovvisti di zucchero devono in qualche modo far fronte a questa necessità richiamando energie da altre vie metaboliche provocando ripercussioni a livello del profilo lipidico.

È il caso delle persone con diabete, una patologia metabolica in cui il glucosio, per diversi motivi, non riesce ad entrare efficacemente nelle cellule e quindi rimane a livelli elevati nel sangue. In questo contesto parliamo in particolare del diabete di tipo 2: insorge in età adulta in soggetti sani, influenzato in buona parte dallo stile di vita.

Questa condizione determina una serie di fenomeni che favoriscono l’infiammazione silente, l’aumento del grasso addominale e l’aterosclerosi, tutti fattori coinvolti con il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari.

Attenzione al circolo vizioso

Più glucosio c’è in circolo, più si sostiene l’infiammazione e la deposizione di grasso addominale. Allo stesso tempo queste favoriscono un fenomeno chiamato ‘insulino-resistenza’ che, come dice il nome stesso, non permette all’insulina di lavorare a dovere nell’ “aprire la porta” delle cellule per far entrare il glucosio, favorendo così l’aumento della glicemia!

Come possiamo prevenire tutto questo?

Ci sono due punti cardine su cui è necessario intervenire: l’alimentazione e l’attività fisica.

Non prendiamoli sottogamba come “il solito consiglio”: se mettiamo in atto strategie da entrambi i punti di vista, possiamo agire sinergicamente ed efficacemente per la salute del nostro cuore!

Nell’alimentazione, ad esempio, dovremmo limitare il più possibile zuccheri semplici e carboidrati raffinati ad alto indice glicemico: non solo la bustina di zucchero nel caffè o nel the, ma anche i dolci (come biscotti e merendine), le bevande zuccherate e i succhi di frutta. Al loro posto sono da preferire cereali e prodotti integrali e frutta fresca intera. Limitiamo anche quei cibi che sostengono l’accumulo adiposo e l’infiammazione, come salumi, affettati e formaggi. Ruolo fondamentale la Vitamina D: quindi stiamo almeno un po’ all’aria aperta ogni giorno e, se necessario, integriamola!

E, tra gli integratori, possiamo trovare un valido aiuto nell’acido lipoico e nella cannella, che favoriscono il mantenimento di livelli ottimali di glicemia, e nell’inositolo che aiuta a regolare la sensibilità all’insulina, favorendone la funzionalità.

Per quanto riguarda l’attività fisica, essa svolge un ruolo essenziale nel controllo dell’iperglicemia! Ma ne parleremo in maniera più approfondita nei prossimi articoli!

Quali valori possiamo analizzare?

La misurazione della glicemia può essere effettuata attraverso degli strumenti validi. Si tratta di un’operazione molto semplice e effettuata in tempi rapidissimi: è sufficiente far scivolare una goccia di sangue capillare ottenuto con una piccola puntura di ago su una linguetta collegata al glucometro.

Poi, oltre all’analisi della glicemia, possiamo fare l’analisi dell’emoglobina glicata, un parametro utile e molto più predittivo per un soggetto sano, per valutare se si è in una situazione border-line e correre ai ripari.

Infine, con un semplice metro da sarta, misuriamo il girovita e teniamo monitorato il nostro livello di grasso addominale. Per quanto riguarda l’uomo, si parla di rischio moderatamente elevato con una circonferenza addominale maggiore a 94cm, per la donna invece maggiore di 80cm. Si parla di rischio molto elevato in un uomo con una circonferenza addominale maggiore di 102cm e di 88cm nella donna,